L’appuntamento annuale con i giovani fashion designer della sede romana è un focus sull’identità di studentesse e studenti, che diventano il vero progetto da celebrare .
Tra i racconti in passerella: il legame con la nostra casa, il ritratto della noia come emozione del nostro tempo e perfino una collezione da “fine del mondo”
Roma, 27 giugno 2024 – “We are the project”: è questo il claim che accompagna il prossimo fashion show dell’Istituto Europeo di Design, pronto a portare in passerella le migliori creazioni moda di studentesse e studenti di Fashion Design e Design del Gioiello IED Roma, quest’anno dedicate a celebrare sé stessi, la propria identità e il proprio percorso creativo. Le luci della passerella si accenderanno mercoledì 10 luglio, alle 19:30 e diciannove progetti di moda sfileranno ai piedi dell’acquedotto romano che abbraccia la sede IED: dodici capsule collection, quattro collezioni di accessori e tre di gioiello.
Ogni progetto che salirà in passerella è un racconto personale, una storia che parla di identità: c’è “Abitanti”, collezione di Leonardo Fizialetti che indaga la relazione con la nostra casa e con gli oggetti che custodisce, interrogandosi su quali siano davvero essenziali alla crescita personale. C’è “Douceur”, collezione di Irene Panzini, che con i suoi outfit richiama e celebra la pasticceria di famiglia, per unire alle sue radici la sua passione per la moda. Così, gli sbuffi di una gonna richiamano i riccioli di panna, la giacca da pasticcere diventa un abito da sera, il toque blanche si trasforma in un top. C’è “L’ennui”, progetto di Annamaria Jerinò dedicato alla noia, che secondo la studentessa è l’emozione che più descrive il vivere contemporaneo. Con l’affermarsi del fast fashion, che ha generato la tendenza dell’acquisto compulsivo, si è spesso sommersi dai propri oggetti, così tanto da non sentire più alcun rapporto con loro. “Viviamo dunque nel tempo della noia?”, si domanda Annamaria. Un sentire comune ad Alessandro Pozzolini, che con la sua collezione di accessori “Homo. Deus”, mette in scena un essere umano iperconnesso, alla guida delle più alte tecnologie ma allo stesso tempo governato dalla tristezza. Un lavoro che coniuga l’arte dell’upcycling alla sartorialità, come “Coeur Sensible”, della studentessa Shaven Nuyandoa: un’analisi sul colore rosa che lo porta al di là degli stereotipi.
Diversi i lavori portano sul catwalk mondi lontani, nel tempo e nello spazio: gli outfit di “Paradox”, di Simone D’Ostuni, rappresentano forme di vita capaci di sopravvivere alla “fine del mondo”, quelli di Moonlife, creati da Teresa Colonna, sono invece pensati per un viaggio a bordo di una navicella spaziale, in direzione Luna.
Infine, Dritto filo, progetto di Maria Bruni, è un focus sulla modellistica che vuole enfatizzare il legame prezioso che si crea tra il filo e la mano, tra l’abito e l’artigiano, un rapporto che attraverso la manualità e il contatto diretto con il tessuto fissa un’identità profonda e indelebile.
“We are the project è un inno alla libertà di essere sé stessi, di mostrarsi al mondo con il proprio talento e le proprie ambizioni”, commenta Paola Pattacini, Head of Fashion School IED Roma. “Oggi i designer presentano progetti fondati sull’alta sartorialità, che è da sempre un tratto distintivo della nostra sede. I lavori portano poi in scena una moda senza genere e senza confini, ma che rappresenta e mette a nudo l’anima di chi l’ha creata.”
Quest’anno, il fashion show romano pone inoltre l’accento sulla coralità e interdisciplinarità, e conta il contributo di tutte le sue scuole: le classi di Design hanno progettato il layout delle passerelle e realizzato i gadget che saranno donati agli ospiti durante la serata, la scuola di Arti Visive arricchisce l’evento con un mash-up di progetti video e un dj set, la scuola di Comunicazione ha ideato la campagna social per lanciare la kermesse. E per la prima volta dedica uno spazio anche alle creazioni più originali realizzate dai licei romani con cui IED Roma ha sviluppato progetti PCTO.
IED FASHION SHOWS 2024
Sono più di 800 i diplomandi della Scuola di Moda del Gruppo IED prossimi alla discussione dei progetti di tesi e protagonisti con le loro collezioni dei Fashion Show in programma nei mesi di giugno e luglio. Installazioni, performance e sfilate diventano un palcoscenico pronto a raccontare al pubblico le contaminazioni, le interpretazioni e il linguaggio dei designer di domani. Il calendario di eventi si è aperto il 10 giugno nell’iconica sala da ballo La Paloma con la 20a edizione della sfilata Fashioners of the World di IED Barcellona Fashioners of the World e la consegna per la prima volta del premio IEDxCommons Impact Award. L’installazione Identity – con la curatela dell’artista multidisciplinare Michel Comte – ha presentato a Firenze tutto il Gruppo IED in occasione di Pitti Uomo. Il 26 giugno IED Madrid celebra i 30 anni della sede nell’ex carpenteria Jorge Juan, con il Fashion Show ispirato al concept celebrate the future. Il 26 e 27 giugno la sede di Milano porta il suo evento graduate – IED Avant Défilé – a Palazzo Giureconsulti, condividendo con la città la visione dei suoi migliori diplomandi, con 10 collezioni che formano un racconto al contempo personale e collettivo. Il 10 luglio il giardino della sede IED Roma ospita la sfilata di fine anno con il contributo anche delle Scuole di Design, Arti Visive e Comunicazione, mentre IED Cagliari chiude il calendario l’11 luglio con la sfilata negli spazi di Villa Satta in occasione dell’Open Day.
Riverse, di Mirko Del Sorbo – La collezione analizza i tabù legati al concetto di amore e sessualità. L’ispirazione è data dal V canto della Divina Commedia, quello di Paolo e Francesca, e racconta la storia dei due amanti in versione inedita.